Pina Daniele – Presentazione Mostra Arte Contemporanea a Santa Maria di Castello

Ciascuno di noi è chiamato a diventare uno spirito libero così come ogni seme di rosa è chiamato a diventare una rosa.  Rudolf Steiner

Quanti mondi si possono intuire attraverso gli occhi dell’arte?
Gioco impeccabile dell’anima che si immerge nella complessità di questo che siamo abituati a chiamare reale, che è sogno condiviso, a volte incubo incomprensibile.
Gioco serissimo e necessario, chiamata a mettere le mani nella materia e trasfigurarla in limpida comunicazione, il gioco inutile e indispensabile che impegna le energie più profonde nell’agire e nel guardare, aprendo occhi al di là degli occhi fisici.
Ci facciamo accompagnare dalle opere in mostra attraverso sentieri di legno antico come modellato dal vento e dall’onda, direzione sicura e dimenticata, la stessa onda che in altri mari segna destini dolorosi e vite consumate dal tempo e dalla silenziosa indifferenza, e allora alziamo gli occhi su frammenti di colore dell’infanzia incantata su campi bianchi e vasti, sorpresi di presenze delicate, di preghiere silenziose innalzate al cielo. Attraversiamo la dorsale del tempo, andando indietro ad incontrare la stabilità delle stesse radici del mondo, e poi riempiamo lo spazio dentro di noi di aria sottile, non c’è nulla su cui mettere etichette, nulla che la mente possa tradurre, guardiamo con occhi innocenti il prodotto di un innocente coraggio.
Gli artisti propongono i loro sogni, sognati così forte da essersi incarnati, pescati dall’alto e dal basso, dallo spirito e dal caos, chiamati ancora a dire forme che non hanno parole per dirsi.
È necessità gratuita e inutile il lavoro dell’arte, che impedisce di dimenticare ciò che non trova spazio negli stretti sentieri del mondo che abbiamo costruito.
Regaliamo il nostro sguardo ad un patrimonio condiviso, che ognuno riconosce senza averlo sperimentato, che risuona forte e delicato nella corrente sotterranea che tutto unisce.
Quando tutti  gli altri sogni non si possono più sognare ma ancora si apre il respiro a credere che per mano si può raccontare il passato e il futuro e non esserne sopraffatti.

Pina Daniele