“Torte contemporanee”, dittatori e pubblico che diventa arte: è la Eat-art made in Italy

Torta_Il_Piccolo_Hitler

 

COMUNICATO STAMPA – GALLERIA STUDIO 44

 

PAOLO LORENZO PARISI PRECURSORE IN ITALIA CON UN’INSTALLAZIONE A GENNAIO SCORSO A GENOVA, PRIMA DI “ARTISSIMA18”

 

 Michele_Fiore_Direttore_Galleria44Circa un anno prima dell’apertura, a Torino, dell’ultima edizione di “Artissima18”, l’artista genovese Paolo Lorenzo Parisi aveva già allestito un’installazione/performance ispirata alla Eat-art, l’arte che si mangia. Spesso capita che la sensibilità di diversi artisti, anche lontani nel tempo e nello spazio, si esprima in modo simile solo per una coincidenza.

 

Quindi torte ad “Artissima18” e torte anche quelle di Parisi? Sì, ma con fondamentali e profonde differenze creative. «Le mie torte – ha spiegato Parisi – sono diverse perché, mentre quelle esposte ad “Artissima18” riproducono opere note di altri artisti, le mie torte sono ricoperte da foto digitali rielaborate da me in postproduzione e già presentate in varie mostre e aste. Si tratta quindi di opere integralmente originali. Naturalmente – ha aggiunto Parisi – con questa dichiarazione non voglio rivendicare l’originalità assoluta di un’idea o fare polemica: anzi, mi farebbe piacere conoscere gli artisti che hanno creato questa installazione ad “Artissima18” ed eventualmente collaborare con loro in esposizioni future».

Dopo aver preso le mosse dagli artisti Daniel Spoerri e Claes Oldenburg, inventori della Eat-art negli anni Sessanta del Novecento, Parisi ha saputo declinare in modo del tutto personale e originale questa forma d’arte arricchendola con l’applicazione di proprie fotografie digitali.

Paolo Lorenzo Parisi lavora con le foto digitali da oltre dieci anni. Le sue prime installazioni-performance (torte prodotte dalla pasticceria Vigo di Masone – Genova – con la riproduzione di una fotografia rielaborata da lui stesso) sono “My sweet lord” del febbraio 2011 in una 24 ore non-stop di arte alla Galleria Studio44 di Genova diretta da Michele Fiore, e del maggio scorso alla Galleria Chramerhus di Langenthal in Svizzera. In entrambi i casi l’installazione consisteva nell’esposizione delle torte e la performance nel taglio, nella distribuzione e nella consumazione da parte dei visitatori, che diventano opere d’arte essi stessi.

Celebri di Parisi sono le torte con la serie dei dittatori: il pubblico non solo mangia e digerisce l’arte e se ne porta “un pezzo” a casa senza pagarlo a nessuno, divenendo esso stesso arte, ma si mangia anche i dittatori che nel Novecento hanno “mangiato” milioni di persone! E con la torta spariscono anche tutte le ambiguità di un’arte spesso “mercenaria”, cioè alla mercè di tanti compromessi dell’ambiente artistico.

Così l’arte raggiunge la sua espressione più pura e vergine, con massima soddisfazione dell’artista, che per una volta sceglie di essere finalmente libero da ogni condizionamento del mercato e dalla necessità di un guadagno. «Godo – ha concluso Parisi – nel veder sparire nella pancia del pubblico le mie opere e, con esse, tutte le “trappole” del mercato dell’arte. Ogni tanto mi concedo questa boccata d’ossigeno, un regalo al pubblico. Le mie torte, però, non sono effimere: il ricordo del loro sapore resterà per sempre nella memoria dei visitatori e questo per me non ha prezzo».

“My sweet Lord, Arte da mangiare” – la critica di Lorenzo Mortara

Il tratto di denuncia sociale dal profondo respiro storico unito a immaginazione ed ironia che inconfondibilmente si sprigiona dalle opere digitali di Paolo Lorenzo Parisi è qui ripreso in forma ludica ed ironica nell’installazione/performance alla Galleria Studio44 “24 ore d’arte – My sweet Lord”, con il tema dei dittatori. Un approccio completamente innovativo è qui utilizzato dall’artista plastico genovese: la torta.

Da diversi anni Paolo Lorenzo Parisi si confronta con il suo sentire artistico e sociale, attraverso foto digitali cogliendo eventi e personaggi storici che vengono però trasportati in un contesto attuale, contemporaneo, per farci riflettere e prendere coscienza dei parallelismi coi nostri giorni e dei possibili cicli storici che possono riproporsi. Il tema dei dittatori quali Hitler, Stalin, Pinochet e poi Fidel Castro sono per l’artista un pretesto per coinvolgerci in una più ampia riflessione della storia e dei rischi delle derive di un nuovo tipo di totalitarismo, che potremmo rivivere ai nostri giorni nell’era dei media e dell’immagine (“…l’ignoranza è forza, la libertà è schiavitù…”, 1984, G. Orwell). Certamente la scelta di produrre tramite laser l’opera digitale su un’ostia da mangiare che fa da cornice a un immacolato gâteau con panna, crema e cioccolato ci sprona a cogliere l’opera d’arte non solo con gli occhi (finzione), ma anche con il palato e lo stomaco (partecipazione attiva). L’osservatore, infatti, è coinvolto in prima persona nella fruizione dell’opera d’arte, che non è più vista come oggetto da collezione e oggetto di mercato, bensì come un’intuizione/idea dell’artista. In altri termini, Parisi ci induce a cogliere in un solo atto le sue foto/dolci (o dolci/foto?) in una coinvolgente partecipazione estetica di Art engagé (Arte e Anarchia, Edgar Wind). A noi di cogliere la dualità, e, quindi, la profondità dell’opera concettuale di Parisi.

Per ulteriori informazioni e per intervistare Paolo Lorenzo Parisi:

Ufficio stampa

www.alessandratralerighe.it
dott.ssa Alessandra De Gregorio
320-2590999

Associazione Culturale Galleria Studio 44, vico Colalanza 12r – 16123 Genova, Italia.
e-mail: galleria_studio44@yahoo.it – www.galleriastudio44.it